Indice dell’articolo
- Quale è il principio fisico su cui si basa la bioimpedenziometria?
- Come si esegue la bioimpedenziometria?
- Cosa calcola la bioimpedenziometria?
la bioimpedenziometria, come la DEXA, la RMN, la pesata idrostatica e la plicometria, sono metodiche che consentono di analizzare la composizione corporea. La bioimpedenziometria rappresenta una delle metodiche più ampiamente utilizzata, in quanto, semplice, immediata e non invasiva. Sebbene fornisca risultati molto accurati, la bioimpedenziometria non è però un sistema esente da un certo margine di errore, che può dare adito ad una cattiva interpretazione dei risultati.
Quale è il principio fisico su cui si basa la bioimpedenziometria?
La bioimpedenziometria, o analisi di impedenza bioelettrica (bioelectrical impedence analysis, da ora in poi BIA), sfrutta il passaggio di una debole corrente alternata (frequenza 50 kHz), fatta passare attraverso il corpo, per misurare l’entità dell’ostacolo (o impedenza) a tale corrente data dal corpo stesso. Dalla misura dell’impedenza si può ricavare successivamente la composizione corporea. Il nostro corpo è il risultato della somma di tessuti di diversa natura, alcuni, ricchi in acqua, e quindi conduttori di corrente, altri NON conduttori perché sostanzialmente anidri (come il grasso). La BIA misura quindi la resistenza e la reattanza del nostro corpo,Âla cui somma definiscono l’impedenza e permettono di ottenere rispettivamente una misurazione diretta del nostro stato di idratazione, la stima dello stato di nutrizione e della composizione corporea. Poiché l’acqua rappresenta il costituente principale di tutte le nostre cellule e più in generale del nostro corpo, ad eccezione delle cellule adipose, costituite quasi per intero da grassi, grazie alla definizione del contenuto idrico dell’individuo si ricava una stima della composizione corporea in termini di massa magra e di massa grassa, utilizzando specifiche equazioni messe a punto dai ricercatori (ad esempio le equazioni sviluppate dallo studio NHANES III) .
Come si esegue la bioimpedenziometria?
Il soggetto viene fatto sdraiare su un lettino. Vengono posti degli elettrodi, collegati ad un detector, sul dorso dei piedi e sui polsi, rispettivamente a livello dei malleoli mediale e laterale e tra il radio e l’ulna. Analogamente ad un elettrocardiogramma, tramite gli elettrodi, viene introdotta una microscopica e impercettibile corrente elettrica che si propagherà attraverso l’organismo grazie ai fluidi corporei. ATTENZIONE STIAMO PARLANDO DI CORRENTI MICROSCOPICHE, come quelle generate da una pila ministilo. Il detector misura quindi l’impedenza elettrica del soggetto e questo valore, tramite un’equazione, che tiene conto di molti fattori (età , sesso, statura, peso corporeo e altro), viene convertito nelle percentuali di massa magra e massa grassa.
Cosa si può misurare con la bioimpedenziometria?
La bioimpedenziometria misura l’acqua corporea e stima la quota di massa grassa e massa magra. È importante sottolineare che sarebbe più corretto definire quest’ultima come “massa libera dal grasso” o “massa non grassa”, in quanto la massa magra è un macro contenitore scomponibile in diversi compartimenti. Proprio sulla compartimentazione della massa magra si riscontrano differenze nei vari apparecchi in commercio. Gli impedenziometri della RJL Systems (http://www.rjlsystems.com), supportati da una solida letteratura scientifica, forniscono le seguenti stime:
1. Massa Grassa (Fat Mass – FM): Formata prevalentemente da trigliceridi (glicerolo coniugato ad acidi grassi), oltre a svolgere la ben nota funzione di riserva energetica, ha anche un ruolo strutturale e di isolamento termico. Una certa quantità di grasso, denominata grasso essenziale, è necessaria per il corretto svolgimento dei processi vitali e per la protezione degli organi interni. È importante che questo accumulo non superi i limiti fisiologici. Una buona forma fisica presuppone un valore di FM che può variare, in base al sesso e all’età , dal 15 al 30% del peso corporeo.
2. Massa Magra (Free Fat Mass – FFM): È il compartimento contenente tutto ciò che non è grasso corporeo; include lo scheletro, circa il 73% dei fluidi corporei, muscoli, pelle e organi. Una buona forma fisica presuppone un valore di FFM del 77-85% del peso corporeo, a seconda dell’età e del sesso del soggetto.
3. Massa Magra Secca o Anidra (Lean Dry Mass – LDM): È ciò che rimane dopo aver sottratto tutta l’acqua dalla massa magra.
4. Acqua Totale (Total Body Water – TBW): È il compartimento che rappresenta i fluidi corporei totali presenti nel corpo. Costituisce il principale componente del nostro organismo ed è espressa come percentuale rispetto al peso corporeo. Questo compartimento tende a diminuire con l’età , a causa della perdita fisiologica di massa magra.
5. Acqua Intracellulare (ICW): Rappresenta la quantità di acqua all’interno delle cellule.
6. Acqua Extracellulare (ECW): È composta dai fluidi extracellulari, localizzati principalmente negli spazi interstiziali (fra le cellule), all’interno dei vasi sanguigni, nei tessuti linfatici e nel liquido spinale.
7. Tessuti Molli Magri (Lean Soft Tissue – LST): Includono organi, muscoli, tessuti connettivi e di supporto e l’acqua totale del corpo.
8. Massa Muscolare Scheletrica (Skeletal Muscle Mass – SMM): Costituita dai muscoli responsabili della postura e del movimento.
9. Metabolismo Basale (Basal Metabolic Rate – BMR): L’energia, espressa in kilocalorie, consumata se si trascorrono 24 ore in uno stato completamente sedentario.
10. Angolo di Fase: Parametro elettrico che esprime la proporzione tra gli spazi intra ed extracellulari. In un essere umano sano, il valore di angolo di fase oscilla tra 4 e 9 gradi (dati dello studio NHANES). Viene calcolato come arcotangente dell’angolo formato dalla reattanza sulla resistenza.
Per conoscere meglio la RJL Systems, leader nel settore della bioimpedenziometria, guarda il video.
La bioimpedenziometria e la valutazione della ritenzione idrica?
La Bioimpedenziometria (BIA) è un metodo avanzato per analizzare la composizione corporea, inclusa la percentuale di massa grassa. Questa tecnica offre anche dettagli preziosi sulla distribuzione dell’acqua nel corpo, che è essenziale per una salute ottimale. Tipicamente, l’acqua corporea è ripartita tra una componente intracellulare, che costituisce circa il 60%, e una componente extracellulare, che rappresenta il restante 40%. L’acqua extracellulare si suddivide ulteriormente in interstiziale, plasmatica e linfatica.
L’eccesso di acqua interstiziale, ovvero quella presente nello spazio tra le cellule, può portare a ritenzione idrica, un fenomeno comune caratterizzato da gonfiore e pesantezza. È importante mantenere l’acqua intracellulare a livelli ottimali, mentre si dovrebbe monitorare e regolare l’acqua extracellulare quando in eccesso. Nelle donne, una certa misura di ritenzione idrica è fisiologica a causa dell’influenza ormonale e della maggiore permeabilità dei capillari.
Per promuovere un equilibrio idrico sano, è fondamentale incoraggiare una buona circolazione attraverso attività come camminate quotidiane. Queste pratiche aiutano a riassorbire i fluidi nello spazio interstiziale e, di conseguenza, a mitigare la ritenzione idrica. La BIA, con la sua capacità di fornire misurazioni accurate e dettagliate, è quindi uno strumento prezioso per monitorare e ottimizzare la salute idrica del corpo.
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