Interventi dietetici in pazienti con steatosi epatica non alcolica: la nuova meta-analisi premia la dieta mediterranea

LA STEATOSI EPATICA NON ALCOLICA

La steatosi epatica non alcolica (Non Alcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD) comprende un ampio spettro di patologie epatiche, che va dalla semplice infiltrazione di grasso nel fegato (una condizione benigna chiamato fegato grasso), alla steatoepatite non alcolica (Non Alcoholic Steatosis Hepatitis, NASH) definita come la presenza di accumulo di grasso nel fegato che genera lipotossicità e danno infiammatorio agli epatociti.  La malattia evolve progredendo dagli stati iniziali della steatosi  per arrivare alla steatoepatite, caratterizzata dall’infiammazione epatocellulare e dal ballooning (un rigonfiamento cellulare, noto come degenerazione balloniforme o a sfere). La steatoepatite   a sua volta può successivamente evolvere in fibrosi epatica [1-2]. La NASH fibrotica può progredire a cirrosi e poi degenerare in carcinoma epatocellulare. In diversi studi, a livello epidemiologico, è stata riscontrata una forte associazione tra la presenza di NAFLD e fibrosi e morbilità e mortalità (Figura 1) [3-4].Leggi tutto

Cattiva alimentazione: molti cibi spazzatura e pochi alimenti sani

Un nuovo studio,  fatto dal Global Burden of Disease e pubblicato sulla rivista scientifica Lancet, dimostra che una morte su cinque al mondo è legata alla cattiva alimentazione: 11 milioni di decessi all’anno sono attribuibili al consumo eccessivo di zucchero, sale, carne, e scarsa assunzione di cereali integrali, ortaggi e verdure, frutta, frutta a guscio e semi.  Lo studio ha analizzato i dati in letteratura sulla mortalità dal 1990 al 2017, in relazione a 15  fattore di rischio (vedi tabella)

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