Betaglucani: i segreti dei polisaccaridi che migliorano la salute – Guida all’importanza del loro consumo per una nutrizione ottimale

I. Introduzione

Stai cercando di migliorare la tua salute e la tua nutrizione? Allora potresti voler conoscere i betaglucani. Questi polisaccaridi sono stati recentemente scoperti come un’importante fonte di nutrienti che possono offrire molti benefici per la salute. In questo articolo, esploreremo l’importanza del consumo di betaglucani nella dieta e come questi polisaccaridi possono migliorare la tua salute.

II. Cosa sono i betaglucani

I betaglucani sono un tipo di polisaccaride presenti in alcuni alimenti, come ad esempio avena, orzo, funghi e lievito. La loro struttura è composta da lunghe catene di zuccheri, che offrono molti descritti per la salute. Questi polisaccaridi sono facilmente assorbibili dal corpo, ma non vengono digeriti dall’intestino tenue, il che li rende una componente efficace per migliorare la salute. Conosciamo meglio i segreti di questi preziosi polisaccaridi e l’importanza del loro consumo per una nutrizione ottimale.”

III. Benefici per la salute dei betaglucani

I betaglucani possono fornire molteplici vantaggi per la salute, tra cui:

  • Abbassamento del colesterolo: I betaglucani possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, aumentando l’escrezione del colesterolo attraverso le feci. Questo può essere particolarmente utile per prevenire le malattie cardiovascolari.
  • Regolazione della glicemia: I betaglucani possono aiutare a mantenere i livelli di glucosio nel sangue stabili, aiutando a prevenire l’insorgenza del diabete.
  • Miglioramento della salute intestinale: I betaglucani possono aiutare a regolare la flora intestinale, promuovendo la crescita di batteri benefici e prevenendo la crescita di batteri dannosi.
  • Effetti sulla perdita di peso: I betaglucani possono aiutare a controllare l’appetito e aumentare il senso di sazietà, aiutando a prevenire la fame eccessiva e l’aumento di peso.

IV. Come incorporare i betaglucani nella dieta

Incorporare i betaglucani nella dieta può essere semplice e allo stesso tempo contribuire a migliorare la salute. Ecco alcuni modi per integrarli nella tua routine alimentare:

  • Sostituire i cereali raffinati con quelli integrali che contengono betaglucani come avena, orzo, farro e riso integrale.
  • Aggiungere funghi a insalate o piatti principali per una dose extra di betaglucani.
  • Sostituire il pane bianco con quello a base di farina d’avena o di segale per un maggiore apporto di betaglucani.
  • Scegliere bevande a base di lievito, come la birra chiara, per una fonte alternativa di betaglucani. Ecco qualcuno adesso magari starà pensando che potrà soddisfare il proprio palato bevendo litri di deliziosa birra, senza sentirsi in colpa, perché così farà anche il pieno di betaglucani salutari, ma o ovviamente questa non sarebbe una scelta intelligente! Per implementare la quota di betaglucani risulterà più salutare consumare della (noiosa) birra analcolica.

Gli alimenti ricchi di betaglucani sono

  • Avena: è una delle fonti più ricche di betaglucani e può essere facilmente incorporata nella dieta in forma di fiocchi d’avena, farina d’avena o farina d’avena per fare il pane.
  • Orzo: è un altro cereale che contiene betaglucani ed è un’ottima scelta per la prima colazione o come ingrediente in zuppe e insalate.
  • Funghi: molti tipi di funghi, come ad esempio i funghi shiitake, contengono betaglucani. Possono essere utilizzati in molte ricette, dalle zuppe alle insalate.
  • Lievito: sia il lievito secco che quello fresco contengono betaglucani. La birra chiara è un’ottima fonte di betaglucani, ma attenzione è meglio non abusarne .
  • Farro: è un cereale antico che contiene betaglucani e può essere utilizzato come base per insalate o come ingrediente in zuppe.

In generale, i cereali integrali e i funghi sono le fonti più ricche di betaglucani. E’ importante notare che per ottenere la massima quantità di betaglucani, è necessario scegliere alimenti non raffinati o minimamente elaborati.

Il dosaggio consigliato di betaglucani dipende da diversi fattori, come la forma in cui vengono consumati e lo scopo per cui vengono assunti.  L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), in una prima valutazione scientifica che risale al mese di ottobre 2009, ha affermato che:

– è scientificamente dimostrato che “il regolare consumo di betaglucani contribuisce a mantenere le normali concentrazioni di colesterolo nel sangue”;

– tale indicazione può venire utilizzata “in relazione ad alimenti che forniscano almeno 3 grammi al giorno di betaglucani, siano essi derivati da avena, fiocchi di avena, orzo, fiocchi di orzo, o misture di betaglucani non trasformati o minimamente trasformati, in una o più porzioni”.

A dicembre 2010 l’Efsa ha pubblicato un nuovo dossier sui betaglucani basandosi su 22 studi scientifici. Il nuovo documento ha validato la fondatezza scientifica dell’indicazione “i betaglucani aiutano a ridurre il colesterolo nel sangue. La riduzione del colesterolo nel sangue può effettivamente diminuire i rischi di malattie cardiovascolari”. Anche in questo caso l’Efsa si è riferita a un apporto giornaliero di almeno 3 g di betaglucani, precisando che tale quantità “può venire ragionevolmente assunta nell’ambito di una dieta equilibrata” (link http://www.efsa.europa.eu/en/scdocs/doc/1885.pdf).

In generale, per ottenere i massimi benefici sulla salute, si consiglia di consumare tra 3-5 grammi di betaglucani al giorno.

Integratori di betaglucani

Se non riesci a ottenere la quantità sufficiente di betaglucani dalla tua dieta quotidiana, gli integratori di betaglucani possono essere una soluzione efficace per integrarli nella tua nutrizione. Questi integratori sono disponibili in diverse forme, come capsule o polveri, e possono essere facilmente integrati nella tua routine quotidiana. È importante parlare con il proprio medico o nutrizionista prima di assumere integratori di betaglucani per verificare che siano adatti alle tue esigenze personali e che non interferiscano con eventuali condizioni di salute o farmaci che stai assumendo. Con l’aiuto degli integratori di betaglucani, puoi facilmente integrare questi polisaccaridi preziosi nella tua dieta e trarre il massimo dei loro vantaggi  per la salute.”

Conclusione

“In conclusione, i betaglucani sono polisaccaridi preziosi che possono offrire molteplici descritti per la salute. Integrandoli nella propria dieta attraverso fonti naturali come avena, orzo, funghi e lievito o attraverso integratori, è possibile sfruttare appieno i loro vantaggi. Tuttavia, è importante parlare sempre con il proprio nutrizionista per verificare che questi polisaccaridi siano adatti alle proprie esigenze personali. In ogni caso, i betaglucani sono un elemento importante per una nutrizione ottimale e una vita più sana. Non esitare a integrarli nella tua dieta e a scoprire i loro effetti positivi per la salute.

Riferimenti:

  • Sánchez-Patán, F. Tuohy, A. Gibson. Prebiotic effects of cereals and cereal-derived ingredients. J Sci Food Agric. 2008 Sep; 88(12): 2195-2207.
  • M. Anderson, J.F. Smith, B.A. Rastall. Prebiotic carbohydrates modify the mucosa associated microflora of the human large bowel. Gut. 2005 Oct; 54(10): 1441-1447.
  • C. Maki, D.S. Rains, J.L. Almario, J.S. Park, B.M. Hardy, A.L. Kasim-Karakas, S.A. Blumberg. Resistant Starch from High-Amylose Maize Increases Insulin Sensitivity in Overweight and Obese Men. Obesity (Silver Spring). 2012 Apr; 20(4): 776-783.
  • A. Lima-Silva, F. Oliveira-Lima, J.B. Oliveira, A.C. Garcia-Lopes, P.P. Oliveira, E.C. Campos-Ferraz, M.M.L. Cardoso. Barley beta-glucan reduces low-grade inflammation and oxidative stress in overweight adults with increased waist circumference. Nutr Metab (Lond). 2016 Oct; 13(1): 56.
  • World Health Organization. (2020). Carbohydrates in human nutrition. Geneva: World Health Organization.
  • L. Rodriguez-Mateos, S.C. Maki, B.M. Hardy, K.G. Muhlhausler, J.S. Park, A.L. Kasim-Karakas, S.A. Blumberg. Dietary supplementation with barley ß-glucan improves insulin sensitivity in overweight and obese individuals with dyslipidemia. Am J Clin Nutr. 2013 Sep; 98(3): 709-716.
  • Lallemand, J. Brisswalter, C.C.F. Fournier. Beta-glucans and athletic performance: a systematic review. Nutrients. 2013 Oct; 5(10): 3913-3929.
  • Kavanagh, A.L. Muhlhausler, J.L. Bondonno, C. Croft, J.B. Bondonno, K.G. Blood Pressure Lowering by Oat Beta-Glucan: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. Adv Nutr. 2017 Jul; 8(4): 507-519.

Perché il calcio è fondamentale per una dieta equilibrata: tutto quello che devi sapere

Il calcio è un nutriente essenziale che svolge un ruolo fondamentale in molte funzioni del nostro corpo. È noto soprattutto per la sua importanza nella salute delle ossa, ma il calcio svolge anche un ruolo importante nella regolazione del battito cardiaco, nella trasmissione degli impulsi nervosi e nella coagulazione del sangue. Ecco perché è così importante che il calcio sia presente in una dieta equilibrata.

Il calcio è uno dei nutrienti più abbondanti nel nostro corpo, la maggior parte del calcio viene conservata nelle ossa e nei denti. L’assunzione quotidiana di calcio è importante per mantenere la salute delle ossa e prevenire la perdita di massa ossea con l’età. Questo è particolarmente importante per le donne in menopausa, che sono più a rischio di sviluppare osteoporosi a causa della riduzione dei livelli di estrogeni.

Ma non è solo la salute delle ossa a essere influenzata dalla quantità di calcio nella dieta. Il calcio svolge anche un ruolo importante nella regolazione del battito cardiaco, nella trasmissione degli impulsi nervosi e nella coagulazione del sangue. Inoltre, il calcio aiuta a mantenere la salute dei denti e a prevenire la carie.

Come ottenere il calcio che ti serve? La maggior parte delle persone ottiene il calcio dai latticini, come latte, formaggio e yogurt. Altre fonti di calcio includono verdure a foglia verde come spinaci, broccoli e cavolo, nonché frutta secca come mandorle e noci. Tofu e soia arricchiti di calcio sono anche un’ottima opzione per le persone che seguono una dieta vegana o senza latticini .

Anche Il pesce è un’ottima fonte di calcio, Alcuni dei pesci più ricchi di calcio includono le alici  e le sardine. Questi pesci sono anche ricchi di proteine e omega-3, che aiutano a mantenere la salute del cuore e del cervello. Inoltre, alcuni pesci come le ostriche e i molluschi sono anche ricchi di calcio. Il consumo regolare di pesce può aiutare a soddisfare il fabbisogno giornaliero di calcio e a supportare la salute delle ossa, dei denti e del sistema nervoso.

Le acque calciche rappresentano un’altra una preziosa fonte di questo minerale, fondamentale per la salute umana. Esisto in commercio diverse acque minerali calciche (Acqua Lete, Acqua Sveva, San Pellegrino, Acqua Levissima, Acqua Sant’Anna e Ferrarelle etc.). Il carbonato di calcio presente in queste acque è facilmente assimilabile dall’organismo, rendendole quindi un’opzione valida per soddisfare il fabbisogno quotidiano di calcio. Per molte persone, bere acqua calcica può rappresentare un’alternativa alle fonti alimentari di calcio, soprattutto per coloro che hanno difficoltà a ottenere sufficienti quantità di calcio dalla propria dieta.

È importante notare che l’assunzione di calcio da solo non è sufficiente per mantenere la salute delle ossa. La vitamina D è importante per l’assorbimento del calcio e la vitamina K aiuta a mantenere la salute delle ossa. Ecco perché una dieta equilibrata che comprende anche queste vitamine è importante per la salute delle ossa.

In conclusione, il calcio è un nutriente essenziale che svolge un ruolo importante in molte funzioni del corpo. La sua presenza in una dieta equilibrata è importante per la salute delle ossa, dei denti, del cuore e del sistema nervoso. Assicurati di ottenere abbastanza calcio nella tua dieta attraverso latticini, verdure a foglia verde e fonti alternative, come le acque calciche

I rischi dell’eccesso di zucchero nella dieta

Introduzione

L’eccesso di zucchero nella dieta è un problema sempre più diffuso che può avere conseguenze negative sulla salute. Il consumo eccessivo di zucchero è stato associato a una serie di problemi di salute, tra cui obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiache e problemi dentali.

zuccheri

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che non più del 5% delle calorie totali dovrebbero provenire da zuccheri aggiunti, ovvero circa 25 grammi al giorno per un adulto che segue una dieta da 2000 calorie. Tuttavia, la maggior parte delle persone consuma molto più zucchero di quanto raccomandato, spesso senza neanche rendersene conto.

L’eccesso di zucchero nella dieta è diventato un problema globale a causa dell’aumento della disponibilità e della popolarità di alimenti e bevande zuccherate. In questo articolo esploreremo i rischi per la salute associati all’eccesso di zucchero nella dieta e le strategie per ridurre il consumo di zucchero.

 

Rischi per la salute

Rischi per la salute associati all’eccesso di zucchero nella dieta sono molteplici e comprendono problemi come obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiache e problemi dentali.

L’obesità è una delle principali conseguenze dell’eccesso di zucchero nella dieta. L’elevato consumo di zuccheri aggiunti può portare ad un aumento di peso e ad un accumulo di grasso corporeo, specialmente nella zona addominale. Questo aumenta il rischio di malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache.

Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica in cui il corpo non è in grado di utilizzare correttamente il glucosio, a causa dell’insulino-resistenza. La dieta ricca di zuccheri aggiunti aumenta il rischio di diabete di tipo 2, poiché l’elevato consumo di zucchero può causare un aumento dei livelli di glucosio nel sangue e una riduzione della sensibilità insulinica.

Le malattie cardiache sono un’altra conseguenza dell’eccesso di zucchero nella dieta. L’elevato consumo di zucchero può aumentare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, aumentando il rischio di malattie cardiache. Inoltre, l’obesità e il diabete di tipo 2, entrambi associati all’eccesso di zucchero nella dieta, sono fattori di rischio indipendenti per le malattie cardiache.

Infine, l’eccesso di zucchero nella dieta può anche portare a problemi dentali come la carie. L’elevato consumo di zucchero può causare un aumento della carica batterica presente nella bocca, che può portare alla formazione di placca e alla comparsa di carie.

Vi sono molte prove scientifiche che supportano questi rischi per la salute associati all’eccesso di zucchero nella dieta. Studi epidemiologici e sperimentali hanno dimostrato che l’elevato consumo di zuccheri aggiunti è associato ad un aumento del rischio di obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiache. Inoltre, studi clinici hanno dimostrato che una riduzione dell’assunzione di zucchero può migliorare la salute metabolica e ridurre il rischio di malattie croniche.  Segue una breve bibliografia per chi volesse approfondire:

  1. World Health Organization. (2015). Guideline: Sugars intake for adults and children. Geneva, Switzerland.
  2. Te Morenga, L., Mallard, S., & Mann, J. (2013). Dietary sugars and body weight: systematic review and meta-analyses of randomised controlled trials and cohort studies. BMJ, 346, e7492.
  3. Ludwig, D. S., & Willett, W. C. (2013). Three daily servings of reduced-fat milk: an evidence-based recommendation? JAMA Pediatrics, 167(9), 788-789.
  4. Schulze, M. B., Manson, J. E., Ludwig, D. S., Colditz, G. A., Stampfer, M. J., Willett, W. C., & Hu, F. B. (2004). Sugar-sweetened beverages, weight gain, and incidence of type 2 diabetes in young and middle-aged women. JAMA, 292(8), 927-934.
  5. Hu, F. B., Malik, V. S., & Willett, W. C. (2001). Sugar-sweetened beverages and risk of obesity and type 2 diabetes: epidemiologic evidence. Physiology & Behavior, 76(3), 473-478.
  6. American Heart Association. (2020). Added sugars and cardiovascular disease. Dallas, TX.
  7. Lustig, R. H., Schmidt, L. A., & Brindis, C. D. (2012). Public health: The toxic truth about sugar. Nature, 482(7383), 27-29.

 

Fonti di zucchero

La maggior parte delle persone consuma troppo zucchero senza nemmeno rendersene conto, in gran parte a causa delle fonti di zucchero nascoste nella dieta. Le principali fonti di zucchero nella dieta includono alimenti trasformati, bevande zuccherate e dolciumi.

Gli alimenti trasformati, come cereali per la colazione, pane, succhi di frutta e salse, spesso contengono grandi quantità di zucchero aggiunto. Le bevande zuccherate, come le bibite gassate, gli energy drink e i succhi di frutta, sono anche una fonte significativa di zucchero nella dieta. Infine, i dolciumi come le caramelle, i biscotti e i gelati sono ovvie fonti di zucchero.

Per ridurre l’assunzione di zucchero, è importante scegliere alimenti non trasformati e leggere attentamente le etichette degli alimenti. Inoltre, limitare l’assunzione di bevande zuccherate può aiutare a ridurre l’apporto di zucchero nella dieta. Alcune strategie per ridurre l’assunzione di zucchero possono essere: scegliere alimenti freschi e non trasformati, leggere attentamente le etichette degli alimenti per verificare la quantità di zucchero presente, sostituire le bevande zuccherate con acqua o tè non zuccherati, limitare o evitare i dolciumi e i prodotti da forno.

Inoltre, è importante prestare attenzione alle alternative alimentari meno zuccherate che possono essere utilizzate, come la frutta fresca o essiccata, frutta secca, yogurt greco, edulcoranti naturali come la stevia o il miele.

Conclusione

In conclusione, l’eccesso di zucchero nella dieta può avere conseguenze negative sulla salute, tra cui obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiache e problemi dentali. Le principali fonti di zucchero nella dieta includono alimenti trasformati, bevande zuccherate e dolciumi.

Per migliorare la propria salute è importante ridurre l’assunzione di zucchero. Scegliere alimenti non trasformati, leggere le etichette degli alimenti e limitare l’assunzione di bevande zuccherate sono alcune delle strategie per ridurre l’apporto di zucchero nella dieta.

Incoraggiamo a fare scelte alimentari più consapevoli, a guardare con attenzione le etichette degli alimenti e a scegliere cibi freschi e non trasformati, in modo da poter limitare l’apporto di zucchero nella propria dieta e migliorare la propria salute.

 

Dieta e motivazione settembrina!

Le giornate iniziano ad accorciarsi, l’aria diventa un po’ più fresca, le città si ripopolano, è arrivato settembre, quindi adesso non si scherza più!  Settembre è il mese che si divide con gennaio il primato dei “farò”, dei buoni propositi, dei programmi che sembrano persino perseguibili, salvo poi svoltare al primo bivio che ci porta altrove. Sono anni che ci ripetiamo “a settembre vado in piscina in pausa pranzo”, oppure a settembre ricominciò a mangiare sano, eppure di solito a settembre non cambia nulla.Leggi tutto

Interventi dietetici in pazienti con steatosi epatica non alcolica: la nuova meta-analisi premia la dieta mediterranea

LA STEATOSI EPATICA NON ALCOLICA

La steatosi epatica non alcolica (Non Alcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD) comprende un ampio spettro di patologie epatiche, che va dalla semplice infiltrazione di grasso nel fegato (una condizione benigna chiamato fegato grasso), alla steatoepatite non alcolica (Non Alcoholic Steatosis Hepatitis, NASH) definita come la presenza di accumulo di grasso nel fegato che genera lipotossicità e danno infiammatorio agli epatociti.  La malattia evolve progredendo dagli stati iniziali della steatosi  per arrivare alla steatoepatite, caratterizzata dall’infiammazione epatocellulare e dal ballooning (un rigonfiamento cellulare, noto come degenerazione balloniforme o a sfere). La steatoepatite   a sua volta può successivamente evolvere in fibrosi epatica [1-2]. La NASH fibrotica può progredire a cirrosi e poi degenerare in carcinoma epatocellulare. In diversi studi, a livello epidemiologico, è stata riscontrata una forte associazione tra la presenza di NAFLD e fibrosi e morbilità e mortalità (Figura 1) [3-4].Leggi tutto

L’acqua ricca di calcio fa venire i calcoli renali?

Esiste una diffusissima convinzione che il consumare abitualmente acque dure (ricche  in calcio) metta a repentaglio la nostra salute.  Sembrerebbe che preferire acque ricche di questo prezioso minerale possa essere la causa di dolorosissime coliche renali. Già perché il calcio contenuto nelle acque dure – in maniera analoga a quello che succede nella lavatrice non trattata con calfor – andrebbe a intasare il decorso delle vie urinarie e formando i calcoli.

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Malattia diverticolare : indicazioni dietetiche

1. I diverticoli

I diverticoli sono delle aree nella parete intestinale che si indeboliscono, cedono e formano delle piccole estroflessioni (simili a delle tasche) che si gonfiano verso l’esterno attraverso i punti più deboli della parete muscolare intestinale. Probabilmente, lo sviluppo dei diverticoli è correlato ad un’alterazione della motilità intestinale, a cui segue un aumento locale della pressione che determina una fuoriuscita della mucosa nei punti di minor resistenza dell’intestino

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Alimentazione e salute: la prevenzione antitumorale

Nei confronti del cancro, che è sopra ogni cosa e prima di tutto una tragedia umana, c’è un senso di fatalità e impotenza. Esiste una concezione comune secondo cui questa malattia sia una prova legata alla sfortuna, un attacco feroce del destino che colpisce a caso e al quale non ci si può sottrarre. In linea generale, le persone vedono il cancro come una malattia scatenata da fattori incontrollabili come la predisposizione genetica e i fattori ambientali quali l’inquinamento. Va subito chiarito che questa concezione degli elementi cancerogeni è sbagliata. È importante sottolinearlo, perché capirlo può spingerci a modificare l’approccio disfattista nei confronti della malattia che risulta essere invece strettamente legata allo stile di vita e all’alimentazine.Leggi tutto

Pasta proteica e pesto di rucola

Un’accreditata alternativa alla dieta ipocalorica di stampo mediterraneo nel trattamento dell’obesità sono le diete chetogeniche ad apporto calorico molto basso (very low caloric ketogenic diet, VLCKD). Tali diete prevedono una (temporanea) forte riduzione dell’apporto di carboidrati e consentono un’importante perdita di peso, facilitata anche dalla ridotta sensazione di fame che contribuisce fortemente a rafforzare la spinta motivazionale. La pasta proteica a basso contenuto di carboidrati e a basso indice glicemico ben si presta nei protocolli alimentari VLCKD. In questa ricetta è condita con del pesto di rucola cosi da soddisfare anche la golosità.

Ecco la ricetta

Ingredienti per 4 persone

  • 100 g di rucola già pulita
  • 40 g di noci sgusciate
  • 40 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 1 spicchio d’aglio
  • 2 cucchiaio d’olio extravergine di oliva
  • 3 cucchiai di yogurt magro (senza zuccheri aggiunti),
  • sale
  • pepe

Procedimento

Per preparare il pesto di rucola raccogliete tutti gli ingredienti nel boccale del mixer o di un comune frullatore. Frullate a intermittenza aggiungendo olio a filo dal foro posto sul coperchio e mescolando ogni tanto. Regolatevi sui tempi in base alla consistenza desiderata: dovrete comunque ottenere una crema omogenea. Una volta pronto è possibile utilizzarlo subito per condire la pasta, diluendolo con poca acqua di cottura.

La diagnosi dell’intolleranza al lattosio: il Breath Test all’idrogeno

L’intolleranza al lattosio, presunta o reale, comporta da parte dei pazienti l’esclusione spontanea dalla dieta del latte e dei suoi derivati per evitare i disturbi gastrointestinali imputati, non sempre a ragione, all’assunzione di tali prodotti. Ciò comporta un aumentato rischio di sviluppare carenze nutrizionali. Purtroppo non è possibile capire se si è affetti da malassorbimento di lattosio sulla base dei sintomi per due ordini di motivi: il primo è rappresentato dall’estrema aspecificità della sintomatologia associata al malassorbimento. Infatti, i sintomi (Fig. 1) che compongono la sindrome da intolleranza al lattosio sono gli stessi di altre patologie, quali, ad esempio, la sindrome dell’intestino irritabile, l’intolleranza ad altri zuccheri, la celiachia (1, 2). Il secondo, invece, è costituito dalla difficoltà ad associare la sintomatologia all’assunzione di determinati cibi. Infatti, in uno studio è stato dimostrato che in un gruppo di pazienti che si ritenevano severamente intolleranti al lattosio, il malassorbimento era assente nel 30% dei casi (3).Leggi tutto

Le Diete chetogeniche nel trattamento di sovrappeso e obesità

Oltre due miliardi di persone nel mondo sono in sovrappeso o affette da obesità e la correlazione tra alto indice di massa corporea (IMC) e patologie cardiovascolari, disabilità croniche e decessi per qualunque causa è ben documentata [1]. la scelta del tipo di terapia dietetica è sempre e comunque basilare e strategica per i risultati a lungo termine [2]. Le più recenti linee guida e dichiarazioni di consenso sugli standard di trattamento dell’obesità e del sovrappeso sia italiani [3] che internazionali [4] prevedono come approccio dietetico di prima scelta, la restrizione calorica bilanciata, con dieta mediterranea.  Tale approccio è però penalizzato dall’alta incidenza di drop-out per la difficoltà a controllare la fame. Un’accreditata alternativa per il trattamento dell’obesità è il piano alimentare basato sulle diete ad apporto calorico molto basso (very low caloric diet, VLCD)  con sole 800 kcal/giorno.

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Il cervello ha bisogno di zucchero (ah sì?): le fake news esistevano prima ancora di internet

Ricordate la vecchia pubblicità pro zucchero anni’80: “Il cervello ha bisogno di zucchero (ah sì?), Lo zucchero è pieno di vita (ah sì?), passano gli anni ma rimane sempre molto attuale. Il cervello ha bisogno di zuccheri, già perché sembrerebbe che i neuroni non ne possono proprio fare a meno. Lo dice la scienza, lo dicono nutrizionisti e medici, ma lo diceva già anche Mary Poppins nel celebre film prodotto da Walt Disney nel 1964, quindi non ci resta che mangiarne a cucchiaiate.

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Insulina

Le diete a basso contenuto di carboidrati nella gestione del Diabete Mellito di tipo 2: una nuova strategia che viene dal passato

La dietoterapia del diabete di Arnaldo Cantani

Inizio questo articolo parlando del dottore Arnaldo Cantani, nato nel 1837 da genitori italo-cechi, e che dal 1988 fu titolare della prima cattedra di Medicina all’Università di Napoli. Cantani ebbe una grande intuizione clinica, egli studiò il diabete come un’alterazione del metabolismo glucidico. La sua scoperta fu una pietra miliare nel campo medico, secondo lui, alla base del diabete c’era un’anomalia chimica delle cellule pancreatiche responsabile della deficienza di un particolare “fermento” pancreatico, che nelle persone sane permetteva di metabolizzare il glucosio. Noi oggi sappiamo che il “fermento” pancratico a cui Cantani si riferiva è l’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas che regola l’omeostasi del glucosio. L’insulina verrà scoperto da Banting e Best nel 1921, ben 31 anni dopo l’ultimo studio di Cantani sul diabete.  

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Emoglobina glicata

la concentrazione dell’emoglobina glicata A1c (HbA1c): cos’è e perché è importante

L’emoglobina glicata à un esame del Sangue che stima il valore medio la media del livello di zucchero nel sangue (glicemia) negli ultimi tre mesi. Il glucosio è la maggior fonte di energia delle nostre cellule ed il suo utilizzo è regolato dall’Insulina. Conoscere i suoi livelli istantanei nel sangue (glicemia) e la loro media nel tempo (emoglobina glicata) è fondamentale per la gestione del diabete.

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Filetto di Salmone con la Salsa d’Arancia

Il salmone è un pesce molto amato, oltre ad accontentare i gusti di tutti, consumare salmone ha anche benefici per la salute: è un’ottima fonte di proteine nobili, calcio, vitamina A e vitamina D. Quello selvaggio è anche particolarmente ricco in grassi buoni omega 3, famosi ormai per la loro azione cardio protettiva (1), sebbene la loro utilità è stata recentemente ridimensionata da un importante metanalisi pubblicata sulla rivista Jama Cardiology (2). La ricetta proposta qui è il filetto di salmone con la salsa all’arancia. In genere, le preparazioni dei piatti a base di salmone sono molto veloci, si preferisce una cottura breve per evitare di rovinarlo, facendolo diventare secco e stopposo. In questa ricetta i filetti vengono aromatizzati con olio, sale, pepe e un trito di rosmarino, e sono arricchiti dalla salsa all’arancia che li accompagnano.
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Pancake proteici all’avena ✍Ingredienti per 2 porzioni 250g di Albumi 100g di Farina di Avena 1 Cucchiaino di Lievito per Dolci Dolcificante q.b. (eritritolo ed edulcoranti della stevia) Marmellata o Crema al cacao Zero per guarnire (opzionale) I Pancake proteici all’avena sono una ricetta per una colazione nutriente, sana e saziante. Per aumentare il contenuto in proteine della ricetta si utilizzeranno gli albumi pastorizzati, così non ci saranno sprechi, ma è ovviamente possibile usare gli albumi di uova fresche separandoli dai tuorli. Per dei perfetti pancake è fondamentale utilizzare una buona padella antiaderente, così da limitare l’utilizzo di condimenti. È importantissimo dosare la fiamma, i pancake devono cuocere a fuoco medio basso. Per guarnire i pancake senza innalzare troppo il loro contenuto calorico è possibile utilizzare marmellata o crema al cacao senza zucchero di qualità, come quelle della New Penta MARMELLATA MIRTILLI vasetto 200 G - Protiligne linea blu | PentaDiet DELICREAM vasetto 200 G - Protiligne linea blu | PentaDiet 👨‍🍳Preparazione 1. In una ciotola amalgama con una frusta gli albumi con la farina di avena, il lievito ed eventualmente il dolcificante 2. In una padella antiaderente o in una padella per crepes, far cuocere cucchiaiate di impasto a fuoco medio basso. 3. Quando compariranno le bolle sulla superficie è il momento di girare il pancake e farlo cuocere dall'altro lato 4. Farcire in fine, con della crema al cioccolato o della marmellata senza zuccheri 👨‍🍳

Pancake proteici all’avena

I Pancake proteici all’avena sono una ricetta per una colazione nutriente, sana e saziante. Per aumentare il contenuto in proteine della ricetta si utilizzeranno gli albumi pastorizzati, così non ci saranno sprechi, ma è ovviamente possibile usare gli albumi di uova fresche separandoli dai tuorli. Per dei perfetti pancake è fondamentale utilizzare una buona padella antiaderente, così da limitare l’utilizzo di condimenti. È importantissimo dosare la fiamma, i pancake devono cuocere a fuoco medio basso. Per guarnire i pancake senza innalzare troppo il loro contenuto calorico è possibile utilizzare marmellata o crema al cacao senza zucchero di qualità, come quelle della New Penta

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Pasticcio di patate e broccoli

Pasticcio di patate e broccoli

Ecco una semplice idea per rendere più appetibile i broccoli: il pasticcio di patate e broccoli, un piatto completo, goloso, semplice da preparare e con solo 200 Kcal per porzione. È bene ricordare che le crucifere, come broccoli e cavoli, oltre ad essere ortaggi ricchi di sali minerali e vitamine, hanno anche ben dimostrate proprietà antinfiammatorie e antitumorali (1,2), e quindi e bene consumarli abitualmente, e soprattutto durante l’inverno, nel rispetto della loro stagionalità. Una porzione di sformato fornisce 7 grammi di fibra alimentare, ovvero 1/3 del fabbisogno suggerite dalla maggior parte delle line guida nutrizionali per combattere le malattie coronariche (3).

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