Alimentazione e salute: la prevenzione antitumorale

Nei confronti del cancro, che è sopra ogni cosa e prima di tutto una tragedia umana, c’è un senso di fatalità e impotenza. Esiste una concezione comune secondo cui questa malattia sia una prova legata alla sfortuna, un attacco feroce del destino che colpisce a caso e al quale non ci si può sottrarre. In linea generale, le persone vedono il cancro come una malattia scatenata da fattori incontrollabili come la predisposizione genetica e i fattori ambientali quali l’inquinamento. Va subito chiarito che questa concezione degli elementi cancerogeni è sbagliata. È importante sottolinearlo, perché capirlo può spingerci a modificare l’approccio disfattista nei confronti della malattia che risulta essere invece strettamente legata allo stile di vita e all’alimentazine.Leggi tutto

Pasta proteica e pesto di rucola

Un’accreditata alternativa alla dieta ipocalorica di stampo mediterraneo nel trattamento dell’obesità sono le diete chetogeniche ad apporto calorico molto basso (very low caloric ketogenic diet, VLCKD). Tali diete prevedono una (temporanea) forte riduzione dell’apporto di carboidrati e consentono un’importante perdita di peso, facilitata anche dalla ridotta sensazione di fame che contribuisce fortemente a rafforzare la spinta motivazionale. La pasta proteica a basso contenuto di carboidrati e a basso indice glicemico ben si presta nei protocolli alimentari VLCKD. In questa ricetta è condita con del pesto di rucola cosi da soddisfare anche la golosità.

Ecco la ricetta

Ingredienti per 4 persone

  • 100 g di rucola già pulita
  • 40 g di noci sgusciate
  • 40 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 1 spicchio d’aglio
  • 2 cucchiaio d’olio extravergine di oliva
  • 3 cucchiai di yogurt magro (senza zuccheri aggiunti),
  • sale
  • pepe

Procedimento

Per preparare il pesto di rucola raccogliete tutti gli ingredienti nel boccale del mixer o di un comune frullatore. Frullate a intermittenza aggiungendo olio a filo dal foro posto sul coperchio e mescolando ogni tanto. Regolatevi sui tempi in base alla consistenza desiderata: dovrete comunque ottenere una crema omogenea. Una volta pronto è possibile utilizzarlo subito per condire la pasta, diluendolo con poca acqua di cottura.

La diagnosi dell’intolleranza al lattosio: il Breath Test all’idrogeno

L’intolleranza al lattosio, presunta o reale, comporta da parte dei pazienti l’esclusione spontanea dalla dieta del latte e dei suoi derivati per evitare i disturbi gastrointestinali imputati, non sempre a ragione, all’assunzione di tali prodotti. Ciò comporta un aumentato rischio di sviluppare carenze nutrizionali. Purtroppo non è possibile capire se si è affetti da malassorbimento di lattosio sulla base dei sintomi per due ordini di motivi: il primo è rappresentato dall’estrema aspecificità della sintomatologia associata al malassorbimento. Infatti, i sintomi (Fig. 1) che compongono la sindrome da intolleranza al lattosio sono gli stessi di altre patologie, quali, ad esempio, la sindrome dell’intestino irritabile, l’intolleranza ad altri zuccheri, la celiachia (1, 2). Il secondo, invece, è costituito dalla difficoltà ad associare la sintomatologia all’assunzione di determinati cibi. Infatti, in uno studio è stato dimostrato che in un gruppo di pazienti che si ritenevano severamente intolleranti al lattosio, il malassorbimento era assente nel 30% dei casi (3).Leggi tutto

Le Diete chetogeniche nel trattamento di sovrappeso e obesità

Oltre due miliardi di persone nel mondo sono in sovrappeso o affette da obesità e la correlazione tra alto indice di massa corporea (IMC) e patologie cardiovascolari, disabilità croniche e decessi per qualunque causa è ben documentata [1]. la scelta del tipo di terapia dietetica è sempre e comunque basilare e strategica per i risultati a lungo termine [2]. Le più recenti linee guida e dichiarazioni di consenso sugli standard di trattamento dell’obesità e del sovrappeso sia italiani [3] che internazionali [4] prevedono come approccio dietetico di prima scelta, la restrizione calorica bilanciata, con dieta mediterranea.  Tale approccio è però penalizzato dall’alta incidenza di drop-out per la difficoltà a controllare la fame. Un’accreditata alternativa per il trattamento dell’obesità è il piano alimentare basato sulle diete ad apporto calorico molto basso (very low caloric diet, VLCD)  con sole 800 kcal/giorno.

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Il cervello ha bisogno di zucchero (ah sì?): le fake news esistevano prima ancora di internet

Ricordate la vecchia pubblicità pro zucchero anni’80: “Il cervello ha bisogno di zucchero (ah sì?), Lo zucchero è pieno di vita (ah sì?), passano gli anni ma rimane sempre molto attuale. Il cervello ha bisogno di zuccheri, già perché sembrerebbe che i neuroni non ne possono proprio fare a meno. Lo dice la scienza, lo dicono nutrizionisti e medici, ma lo diceva già anche Mary Poppins nel celebre film prodotto da Walt Disney nel 1964, quindi non ci resta che mangiarne a cucchiaiate.

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Insulina

Le diete a basso contenuto di carboidrati nella gestione del Diabete Mellito di tipo 2: una nuova strategia che viene dal passato

La dietoterapia del diabete di Arnaldo Cantani

Inizio questo articolo parlando del dottore Arnaldo Cantani, nato nel 1837 da genitori italo-cechi, e che dal 1988 fu titolare della prima cattedra di Medicina all’Università di Napoli. Cantani ebbe una grande intuizione clinica, egli studiò il diabete come un’alterazione del metabolismo glucidico. La sua scoperta fu una pietra miliare nel campo medico, secondo lui, alla base del diabete c’era un’anomalia chimica delle cellule pancreatiche responsabile della deficienza di un particolare “fermento” pancreatico, che nelle persone sane permetteva di metabolizzare il glucosio. Noi oggi sappiamo che il “fermento” pancratico a cui Cantani si riferiva è l’insulina, un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas che regola l’omeostasi del glucosio. L’insulina verrà scoperto da Banting e Best nel 1921, ben 31 anni dopo l’ultimo studio di Cantani sul diabete.  

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Emoglobina glicata

la concentrazione dell’emoglobina glicata A1c (HbA1c): cos’è e perché è importante

L’emoglobina glicata à un esame del Sangue che stima il valore medio la media del livello di zucchero nel sangue (glicemia) negli ultimi tre mesi. Il glucosio è la maggior fonte di energia delle nostre cellule ed il suo utilizzo è regolato dall’Insulina. Conoscere i suoi livelli istantanei nel sangue (glicemia) e la loro media nel tempo (emoglobina glicata) è fondamentale per la gestione del diabete.

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Filetto di Salmone con la Salsa d’Arancia

Il salmone è un pesce molto amato, oltre ad accontentare i gusti di tutti, consumare salmone ha anche benefici per la salute: è un’ottima fonte di proteine nobili, calcio, vitamina A e vitamina D. Quello selvaggio è anche particolarmente ricco in grassi buoni omega 3, famosi ormai per la loro azione cardio protettiva (1), sebbene la loro utilità è stata recentemente ridimensionata da un importante metanalisi pubblicata sulla rivista Jama Cardiology (2). La ricetta proposta qui è il filetto di salmone con la salsa all’arancia. In genere, le preparazioni dei piatti a base di salmone sono molto veloci, si preferisce una cottura breve per evitare di rovinarlo, facendolo diventare secco e stopposo. In questa ricetta i filetti vengono aromatizzati con olio, sale, pepe e un trito di rosmarino, e sono arricchiti dalla salsa all’arancia che li accompagnano.
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Pancake proteici all’avena ✍Ingredienti per 2 porzioni 250g di Albumi 100g di Farina di Avena 1 Cucchiaino di Lievito per Dolci Dolcificante q.b. (eritritolo ed edulcoranti della stevia) Marmellata o Crema al cacao Zero per guarnire (opzionale) I Pancake proteici all’avena sono una ricetta per una colazione nutriente, sana e saziante. Per aumentare il contenuto in proteine della ricetta si utilizzeranno gli albumi pastorizzati, così non ci saranno sprechi, ma è ovviamente possibile usare gli albumi di uova fresche separandoli dai tuorli. Per dei perfetti pancake è fondamentale utilizzare una buona padella antiaderente, così da limitare l’utilizzo di condimenti. È importantissimo dosare la fiamma, i pancake devono cuocere a fuoco medio basso. Per guarnire i pancake senza innalzare troppo il loro contenuto calorico è possibile utilizzare marmellata o crema al cacao senza zucchero di qualità, come quelle della New Penta MARMELLATA MIRTILLI vasetto 200 G - Protiligne linea blu | PentaDiet DELICREAM vasetto 200 G - Protiligne linea blu | PentaDiet 👨‍🍳Preparazione 1. In una ciotola amalgama con una frusta gli albumi con la farina di avena, il lievito ed eventualmente il dolcificante 2. In una padella antiaderente o in una padella per crepes, far cuocere cucchiaiate di impasto a fuoco medio basso. 3. Quando compariranno le bolle sulla superficie è il momento di girare il pancake e farlo cuocere dall'altro lato 4. Farcire in fine, con della crema al cioccolato o della marmellata senza zuccheri 👨‍🍳

Pancake proteici all’avena

I Pancake proteici all’avena sono una ricetta per una colazione nutriente, sana e saziante. Per aumentare il contenuto in proteine della ricetta si utilizzeranno gli albumi pastorizzati, così non ci saranno sprechi, ma è ovviamente possibile usare gli albumi di uova fresche separandoli dai tuorli. Per dei perfetti pancake è fondamentale utilizzare una buona padella antiaderente, così da limitare l’utilizzo di condimenti. È importantissimo dosare la fiamma, i pancake devono cuocere a fuoco medio basso. Per guarnire i pancake senza innalzare troppo il loro contenuto calorico è possibile utilizzare marmellata o crema al cacao senza zucchero di qualità, come quelle della New Penta

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Pasticcio di patate e broccoli

Pasticcio di patate e broccoli

Ecco una semplice idea per rendere più appetibile i broccoli: il pasticcio di patate e broccoli, un piatto completo, goloso, semplice da preparare e con solo 200 Kcal per porzione. È bene ricordare che le crucifere, come broccoli e cavoli, oltre ad essere ortaggi ricchi di sali minerali e vitamine, hanno anche ben dimostrate proprietà antinfiammatorie e antitumorali (1,2), e quindi e bene consumarli abitualmente, e soprattutto durante l’inverno, nel rispetto della loro stagionalità. Una porzione di sformato fornisce 7 grammi di fibra alimentare, ovvero 1/3 del fabbisogno suggerite dalla maggior parte delle line guida nutrizionali per combattere le malattie coronariche (3).

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