Un nuovo studio, fatto dal Global Burden of Disease e pubblicato sulla rivista scientifica Lancet, dimostra che una morte su cinque al mondo è legata alla cattiva alimentazione: 11 milioni di decessi all’anno sono attribuibili al consumo eccessivo di zucchero, sale, carne, e scarsa assunzione di cereali integrali, ortaggi e verdure, frutta, frutta a guscio e semi. Lo studio ha analizzato i dati in letteratura sulla mortalità dal 1990 al 2017, in relazione a 15 fattore di rischio (vedi tabella)

La novità di questo studio è che per la prima volta viene analizzata la cattiva alimentazione, non solo in termini di cibo spazzatura e alimenti poco sani. Tradizionalmente il dibattito sulla corretta alimentazione si concentra sul ridurre il cibo poco salutare ma in questo studio è stato dimostrato che anche un basso consumo di cibi sani è un fattore di rischio per la nostra salute»
Quindi l’assenza nella dieta di un consumo adeguato di cereali integrali, legumi, verdure, ortaggi, frutta e pesce nuoce alla salute allo stesso modo di un consumo eccessivo di zucchero, sale e carne
La situazione in Italia
L’Italia è decima in classifica con un tasso di morte di 107,7 per 100mila individui e 97.821 decessi in un anno attribuibili alla cattiva alimentazione. Il fattore di rischio principale per la mortalità da cibo in Italia -è lo scarso consumo di cereali integrali», cui sono attribuibili oltre 30 mila morti l’anno, seguito da eccessivo consumo di sale (oltre 18 mila morti), scarso consumo di semi e frutta secca (oltre 16 mila), scarso consumo di omega-3 (circa 12 mila) e di verdura, ortaggi e frutta (oltre 11 mila).
Questi dati confermano quanto già dimostrato da diversi studi epidemiologici: la Dieta Mediterranea rischia di diventare un bel ricordo, soprattutto nei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo
Bibliografia